Google+

lunedì 22 aprile 2013

Valencia, una città in sospeso! Racconto di un weekend


Ed eccomi a scrivere nuovamente per parlarvi del mio ultimo viaggio transalpino, Valencia!
Perché città in sospeso!? Forse perché la terza città della Spagna sembra in bilico tra passato e futuro, tra le magnifiche architetture moderne della Ciudad de las Artes y las Ciencias e il dedalo di vie e piccole piazze della città vecchia. Ma appare in sospeso anche perché Valencia è una città che ha risentito notevolmente della crisi economica, se all’inizio degli anni duemila ha vissuto un periodo di boom economico che ha portato alla costruzione di opere magnificenti, grandi attrattive turistiche ed un deciso rinnovo urbanistico, oggi molte di queste opere sembrano abbandonate o incompiute.
La Ciudad Vella, è l’antico centro di Valencia che ospita la Cattedrale di Santa Maria, in cui convivono gli stili romanico, gotico e barocco spagnolo; e la Llotja de la Seda, costruita nel periodo di massimo splendore commerciale di Valencia, era il luogo dove avvenivano i più importanti scambi commerciali, oggi è invece un monumento storico che fonde il gotico allo stile rinascimentale. A pochi passi si trova il pittoresco Mercado Central, il punto di riferimento enogastronomico dei valenciani. Passeggiando tra le bancarelle ti perdi ad osservare il pesce freschissimo, la frutta profumata e il buonissimo jamón Ibérico de bellota. All’interno della Città Vecchia si trova anche il Barrio del Carmen, cuore pulsante della città e centro del divertimento notturno.

Ciudad de las Artes y las Ciencias

Ma più che dal centro storico, il turista rimane affascinato dalla Ciudad de las Artes y las Ciencias, il polo artistico-culturale-scientifico costruito dall’architetto-ingegnere Santiago Calatrava costituito da diversi edifici: El Palau de les Arts Reina Sofia, l’Emisferic, il Museo del las Ciencias Príncipe Felipe, l’Umbracle, il Ponte de l’Assut de l’Or e l’Ágora. Insieme rappresentano la proiezione della città nel futuro e sono talmente monumentali ed avveniristici da essere paragonati, in ordine, all’elmo di Darth Vader, ad un occhio umano, allo scheletro di un dinosauro, ad uno di una balena e ad un’arpa, fate caso a queste bizzarre somiglianze quando li vedrete dal vivo.
Indubbiamente, per un appassionato di mare ed animali come me, l’Oceanogràfic è una tappa da non perdere. Circondato da squali, pesci luna, granchi giganti, foche, trichechi e delfini, osservi per ore gli ambienti tropicali, artici e cammini letteralmente circondato dalla fauna marina o all’interno dell’enorme voliera, sperando di non essere preso come bersaglio dagli uccelli a pochi centimetri da te. L’altro bellissimo parco di Valencia è il Bioparc, non il solito zoo, ma un percorso in cui gli animali non sono contenuti in gabbie, ma in ampi spazi divisi da barriere naturali; un lungo percorso che ti permette di osservare da vicino la fauna africana senza che venga disturbata o che soffra in prigioni artificiali. Agli amanti dei divertimenti e sport all’aria aperta consiglio invece una corsa o una pedalata nel Jardín del Turia, il più grande parco pubblico spagnolo, che occupa il letto dell’omonimo fiume bonificato, oppure una nuotata alla spiaggia di La Malvarrosa, facilmente raggiungibile dal centro città con il tram. 

Paella de mariscos
Naturalmente non si può lasciare Valencia senza assaggiare la famosa Paella, ma seguendo alcuni importanti consigli: mai prenderla di lunedì (i pescatori non escono nel weekend), meglio assaggiarla a pranzo durante il weekend nei locali del porto, non sul lungomare dove è pieno di ristoranti turistici, bensì nelle piccole vie del vecchio quartiere dei pescatori. Ultimo suggerimento ma fondamentale: la vera Paella Valenciana non è a base di pesce ma di pollo, coniglio, piattoni, fagioli e peperoni, se volete quella coi frutti di mare ordinate una Paella de mariscos!

Testo: Gabriele Merlo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...