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venerdì 17 febbraio 2012

VACCI PIANO COL COUPON..sfogo di una ex Coupon Addicted..pentita ma non troppo

Sarà mica che i tanto pubblicizzati coupon, quelli che ci intasano la posta ogni santo giorno..si proprio quelli che arrivano via mail così discreti e che il mio capo sgama sempre anche a 2 km di distanza dal mio monitor (D’OH) stiano passando di moda?
Lo sapevo che Striscia la notizia mi avrebbe anticipato, che si, dovevo scriverne tempo fa.
La chiaroveggenza non è il mio forte.
Ma chissenefrega dico io. E scriviamolo sto post che in fondo è spinto da un leggerissimo istinto rabbioso che cerco dannatamente di coprire con il mio sense of humor.
Il vero problema è che non possiamo fidarci di nessuno.
Tanto meno di GrouponGroupaliaOfferumLetsbonusecceteraeccetera.
Vaglielo a spiegare che quando entri in un ristorante, da un parrucchiere o in un hotel con quello stropicciatissimo pezzetto di foglio svolazzante e nemmeno un po’ elegante (che poi è il nostro coupon), tutti ti guardano come se avessi la rabbia e andassi isolato. In effetti ti isolano il più delle volte. Ci manca solo che ci raggruppino e ci attacchino un bel bollino giallo in fronte per riconoscerci meglio.
Quando usufruite di un coupon ricordatevi di vestirvi da pezzenti perché verrete considerati tali.
Dai, lo sappiamo benissimo che il trattamento che ci riserveranno almeno nel 50% dei casi (e sarò buona perché non sono neanche un genio della statistica) è molto diverso da quello riservato ad un cliente che paga a prezzo pieno.
Che cazzo le fanno a fare quindi ste cose? Non è forse anche per promuovere le loro attività, per riempirgli i locali, o per rinnovarne l’immagine?
Ecco appunto. Che immagine vuoi rinnovare se non sai gestire le prenotazioni, se non dai un servizio corretto ed equo al cliente che pur risparmiando ha pagato?!
Che poi siano problemi legati alle compagnie come Groupon e similari e che la colpa non sia del gestore dell’attività, a noi non deve interessare. Noi compriamo e dobbiamo usufruire.
Mi è capitato qualche giorno fa di aver contattato uno studio fotografico per prenotare un corso di fotografia che mi è stato regalato per Natale. Alla telefonata erano precedute alcune mie mail alle quali ho avuto zero risposte. Il tizio in questione - probabilmente non molto incentivato dal suo lavoro, dico io - mi ha risposto con uno scazzatissimo “se non le abbiamo ancora risposto attenda, lo faremo più avanti”. No scusi. E quando mi sarà dato saperlo? Per ora non mi è dato saperlo, come non mi è dato essere salutata, a quanto pare. Alla fine sono rimasta io, le mie domande irrisolte e il telefono che faceva tu tu tu tu.
Neanche un saluto. Vergognati.

Comunque devo dire che non è sempre così tragica. Il mio viaggio a Parigi di Capodanno, di cui vi ho raccontato qualche post fa, è stata un’ottima offerta che ho colto al volo pochi giorni prima proprio grazie ai famosissimi coupon (e ora faccio anche pubblicità a Let’s Bonus tiè) e che mi ha permesso di passare qualche giorno nella romantica Ville Lumière ad un prezzo stracciatissimo.
Infatti questo post è solo un’occasione provocatoria per fare un pensiero e per ribadire un ridondante ma giustissimo concetto: non è tutto oro quello che luccica. Vacci piano col coupon!
Nel frattempo io sto smaltendo pian piano la mia scorta di carta da coupon che ho accumulato in un periodo di shopping online compulsivo e quindi vi terrò aggiornati sulle mie vicissitudini.
Nel frattempo ve lo comunico: la febbre mi è passata....forse.

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