Google+

lunedì 13 maggio 2013

Le cucine del diavolo. Il Grand Canyon in Kenya



Le cucine del diavolo esistono e non parlo del programma di Gordon Ramsay ma di un posto splendido quanto desolato e selvaggio che ho scoperto durante la mia permanenza in Kenya, novembre scorso.
Così per caso, sfogliando un depliant di escursioni lasciato su un tavolino da una guida del villaggio, abbiamo trovato la descrizione di questo posto, Marafa, detto anche “Hell’s Kitchen”. Un’escursione che solitamente non viene pubblicizzata tantissimo, da cui i turisti tendono a sfuggire a causa della mancanza dell’acqua e del sole che batte forte. La meno turistica fra tutte le escursioni, perché no?!
Cerco di descrivervi l’esperienza così come l’ho vissuta e di trasmettervi almeno un poco delle sensazioni provate.
Il tour alla cucina del diavolo inizia salendo sul pullmino sgangherato che da Malindi viene inghiottito da infuocate lingue di terra rossa, delle strade tutte buchi che non ti lasciano il tempo di scattare una foto senza che il tuo corpo faccia un balzo a destra e sinistra. Visto che il Kenya che piace a me è scomodo, non posso che esserne felice a dispetto di qualche foto venuta mossa.
Arriviamo dopo un’ora circa di balzelli e rumori di ferraglie dopo aver costeggiato campi di un verde rigoglioso  e sfuocate figure di bambini che camminano a piedi nudi, accaldati e tutti in fila l’uno dietro l’altro dopo una giornata di scuola.   
Le cucine del diavolo si presentano come una specie di Grand Canyon e per quanto possa essere terribile pensarle sotto il sole cocente della giornata, all’ora del tramonto sono uno spettacolo della natura.


Dopo aver guardato il panorama dalla cima di questo grande cratere soggetto all’erosione di vento e pioggia, ci prepariamo a scendere nel loro cuore assieme alla guida.
La legenda di Hell’s Kitchen narra di una ricca famiglia che, a dispetto della povertà del popolo, faceva il bagno nel latte prodotto dal loro bestiame. L’ira di Dio fece sprofondare la terra della tenuta della famiglia, le pareti rosse e bianche di Marafa portano ancora oggi i segni del latte del loro sangue.
Il tramonto visto dalle cucine del diavolo è qualcosa di indescrivibile e assolutamente da provare nel caso si decida di passare una vacanza nei pressi di Watamu e Malindi.
L’entrata a Marafa è gestita da una Cooperativa locale, il biglietto che si paga per l’entrata contribuisce al sostentamento del villaggio, l’unico presente nelle vicinanze di questa strabiliante terra di fuoco.

In fila in cima a Marafa
Il tramonto da Marafa

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...